D. Finto Avvocato: con una visita in carcere il reato è già perfezionato?

R. Si. Il fatto di recarsi in più occasioni presso un Istituto penitenziario, simulando la presenza di un inesistente titolo professionale ed accedendovi al fine di avere un colloquio con un detenuto dal quale si è appena ricevuta la nomina, per compiere quindi un atto tipico ed esclusivo di esercizio della professione di avvocato, costituisce un comportamento idoneo a creare la pubblica percezione del concreto esercizio della professione forense o, in ogni caso, l’apparenza di un’attività svolta da un soggetto regolarmente abilitato. Lo ha decretato la Suprema
Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 6467/15; depositata il 13 febbraio.

NON HAI TROVATO LA SOLUZIONE AL TUO CASO? 

ENTRA IN CHAT CON UN NOSTRO AVVOCATO

img chat

 

P.S. I nostri post tendono ad una informazione sulle novità giuridiche (tratti da sentenze della Corte di Cassazione, dalle sentenze dei Tribunali, dalle sentenze dei Giudici amministrativi, nonché, da riviste specializzate on line e di cui omettiamo il riferimento in ottemperanza al divieto di pubblicità occulta). Per una migliore comprensione e fruibilità l’impostazione scelta è quella di domanda e risposta. Si precisa, ove ve ne fosse bisogno, che nessun post rappresenta casi e/o domande sottoposte alla nostra piattaforma che rimangono riservati in ossequio al diritto di riservatezza.

Team AvvExpress

App. AvvExpress. Slide“AvvocatoExpress: un semplice tocco e tutto cambia!”