da Anna Maria Cupolillo | Set 4, 2015 | Senza categoria
D. Trasferimento: la mancata impugnazione non è sanata dall’impugnazione del licenziamento?
R. Il termine per l’impugnazione del trasferimento disposto dall’art. 2103 c.c., decorre dalla data di ricezione del trasferimento ance nel caso in cui, per effetto della mancata ottemperanza, segua un distinto atto di licenziamento, autonomamente impugnabile. Così ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza n. 16757, depositata il 12 agosto 2015.
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P.S. I nostri post tendono ad una informazione sulle novità giuridiche (tratti da sentenze della Corte di Cassazione, dalle sentenze dei Tribunali, dalle sentenze dei Giudici amministrativi, nonché, da riviste specializzate on line e di cui omettiamo il riferimento in ottemperanza al divieto di pubblicità occulta). Per una migliore comprensione e fruibilità l’impostazione scelta è quella di domanda e risposta. Si precisa, ove ve ne fosse bisogno, che nessun post rappresenta casi e/o domande sottoposte alla nostra piattaforma che rimangono riservati in ossequio al diritto di riservatezza.
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“AvvocatoExpress: un semplice tocco e tutto cambia!”
da Anna Maria Cupolillo | Set 4, 2015 | Senza categoria
D. PATENTE DI GUIDA:
Reato di droga, la perdita del requisito di moralità mette a rischio la patente?
R. Si! Mezzi pubblici, taxi o bicicletta. Per il reo confesso incorso in uno dei reati previsti al comma 1 dell’art. 120 c.d.s. non c’è scampo.
(Consiglio di Stato, sez. III, sentenza n. 3791/15; depositata il 3 agosto)
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da Anna Maria Cupolillo | Set 4, 2015 | Senza categoria
D. DIFFAMAZIONE A MEZZO WEB:
Falso annuncio sessuale in danno dell’ex moglie: l’indirizzo IP vale la condanna?
R. L’accertamento della responsabilità per il reato di diffamazione commesso a mezzo web può desumersi dall’individuazione, tramite l’indirizzo IP, del dispositivo utilizzato dal soggetto agente per postare l’annuncio denigratorio in rete.
(Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 34406/15; depositata il 6 agosto)
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D. Possesso e spaccio di hashish: arrestato in ferie e licenziato a lavoro?
R. Battaglia giudiziaria ancora in corso per uno chef, che, in vacanza, è stato beccato in possesso di 200 grammi di hashish e accusato di spaccio. Ma il primo risvolto negativo arriva in ambito lavorativo: l’azienda ritiene leso il rapporto di fiducia col dipendente.
(Corte di Cassazione, sez. Lavoro, sentenza n. 16524/15; depositata il 6 agosto)
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da Anna Maria Cupolillo | Set 4, 2015 | Senza categoria
D. Gratuito patrocinio, redditi ‘taroccati’: numeri forniti dalla moglie, ma la firma è del marito. Condannato?
R. Non regge la linea difensiva adottata dall’uomo, che addebita ogni responsabilità alla moglie, la quale avrebbe fornito dati errati al loro legale. Rilevante, innanzitutto, la firma da lui apposta alla dichiarazione. E difatti, proprio l’uomo avrebbe dovuto verificare l’esattezza dei numeri indicati nella documentazione.
(Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 34087/15; depositata il 4 agosto)
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