R. Ai fini dell’individuazione del foro del consumatore, il giudice di merito è chiamato a verificare, secondo tutte le circostanze concrete, se il contraente possa essere qualificato come consumatore, nozione che risponde al criterio funzionale consistente nel valutare se il rapporto contrattuale in esame rientri nell’ambito di attività estranee all’esercizio di una professione.
(Corte di Cassazione, sez. VI Civile – 2, ordinanza n. 10673/20; depositata il 5 giugno)
Entra in chat e con solo 15 euro in un click troverai l’avvocato specializzato e la soluzione!Problem-Click-Chat: Solution!ENTRA IN CHAT CON UN NOSTRO AVVOCATO
Gentile
utente, per la redazione di una lettera e/o diffida stragiudiziale e/o
atto a cura di uno dei nostri Avvocati specializzati il costo è pari ad
Euro 50,00 (cinquanta/00 cent.). IVA e CPA comprese
Se ha un conto PayPal basta cliccare su questo link:
Una volta registrato il pagamento (deve
inviarci distinta di versamento se ha pagato tramite bonifico) Avvocato
Express invierà mail in cui chiederá chiarimenti per redigere
l’assistenza scritta (lettera, diffida ecc.). Sempre tramite mail (entro e non oltre 3 ore dalla mail/registrazione del pagamento salvo particolare complessità )
l’utente riceverà la nota legale scritta in formato word da utilizzare
nel suo caso. L’utente potrà, poi, richiedere chiarimenti sino a tre
mail di colloquio comprese nell’assistenza.
Attendiamo la sua ricevuta di pagamento, se ha pagato tramite bonifico, per perfezionare l’incarico.
Se ha pagato, invece, con PayPal appena il pagamento verrà
registrato dal nostro Settore Contabilità riceverà mail da uno dei
nostri Avvocati specializzati.
La
sopraelevazione, anche se di ridotte dimensioni, comporta sempre un aumento
della volumetria e della superficie di ingombro e va, pertanto, considerata a tutti
gli effetti, e, quindi, anche per la disciplina delle distanze, come nuova. Questo è quanto stabilito dalla
Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza
n. 10467/2020, depositata il 3 giugno.
Il caso. I proprietari
di due terreni convenivano in giudizio il loro confinante perché, a loro dire,
aveva realizzato sul fondo di sua proprietà un fabbricato che non rispettava le
distanze, previste dall’art. 873 c.c. e dagli strumenti urbanistici e,
pertanto, chiedevano la condanna all’arretramento del manufatto e al
risarcimento dei danni. Si costituiva in giudizio il proprietario del fondo
confinante che contestava la fondatezza della domanda e ne chiedeva il rigetto.
Espletata la C.T.U., il Tribunale competente accertava che il fabbricato costruito dal convenuto
non rispettava le distanze
previste dall’art. 873 c.c. e indicate dagli strumenti urbanistici, accoglieva
la domanda attorea e condannava il convenuto ad arretrare l’edifico e al
risarcimento del danno.
Avverso tale sentenza, la parte soccombente
interponeva appello, lamentando l’erronea
rappresentazione della situazione di fatto, l’erronea applicazione della
normativa urbanistica e la liquidazione di un danno ritenuto in re ipsa in
assenza di prova circa la sua effettiva sussistenza. La Corte d’Appello
distrettuale, in parziale accoglimento dell’appello, rigettava la domanda di
risarcimento danni, confermando nel resto l’impugnata sentenza. Secondo ii Giudice di merito il piano,
costruito in sopraelevazione, comportava un aumento di volumetria e, di
conseguenza, andava qualificato come nuova
costruzione con applicazione delle distanze minime previste dal codice
civile e dal PDF del Comune.
Avverso tale sentenza l’appellante proponeva ricorso
per cassazione. Secondo la Suprema Corte “la sopraelevazione, anche se di ridotte dimensioni, comporta sempre un
aumento della volumetria e della superficie di ingombro e va, pertanto,
considerata a tutti gli effetti, e, quindi, anche per la disciplina delle
distanze, come nuova costruzione”; pertanto, bene aveva fatto la Corte di merito a considerare la sopraelevazione come nuova costruzione
ma, invece, non aveva considerato che le norme urbanistiche comunali, al
momento della realizzazione sia del primo e del secondo piano in aderenza sia
del terzo non in aderenza, non si limitavano a prevedere un distacco dai
confini di m 5,25 ma anche la possibilità di costruire in aderenza. Inoltre,
sosteneva che “quando il regolamento
locale consente la costruzione in aderenza, il principio della prevenzione va
ritenuto operante, non ostando a tale conclusione il rilievo che lo stesso
regolamento preveda una distanza minima dai confini”. D’altronde la giurisprudenza di legittimità aveva infatti
reiteratamente affermato che il criterio della prevenzione, previsto dagli
artt. 873 e 875 c.c., era derogato dal regolamento comunale edilizio allorché
questo fissasse la distanza non solo tra le costruzioni, ma anche delle
costruzioni dal confine, salvo che lo stesso consentiva ugualmente le costruzioni
in aderenza o in appoggio (Cass. n. 14705 del 2019). Ne conseguiva che, ove il regolamento Comunale,
come nel caso di specie, prevedesse tale possibilità il principio di
prevenzione poteva ritenersi applicabile e operante.
Per tali motivi la Corte di Cassazione cassava la sentenza impugnata e rinviava alla Corte
d’Appello competente ad altra sezione.
Avv. Anna Maria Cupolillo Staff Giuridico Avvocato Express
Entra in chat e con solo 15 euro in un click troverai l’avvocato specializzato e la soluzione!Problem-Click-Chat: Solution!ENTRA IN CHAT CON UN NOSTRO AVVOCATO
Gentile
utente, per la redazione di una lettera e/o diffida stragiudiziale e/o
atto a cura di uno dei nostri Avvocati specializzati il costo è pari ad
Euro 50,00 (cinquanta/00 cent.). IVA e CPA comprese
Se ha un conto PayPal basta cliccare su questo link:
Una volta registrato il pagamento (deve
inviarci distinta di versamento se ha pagato tramite bonifico) Avvocato
Express invierà mail in cui chiederá chiarimenti per redigere
l’assistenza scritta (lettera, diffida ecc.). Sempre tramite mail (entro e non oltre 3 ore dalla mail/registrazione del pagamento salvo particolare complessità )
l’utente riceverà la nota legale scritta in formato word da utilizzare
nel suo caso. L’utente potrà, poi, richiedere chiarimenti sino a tre
mail di colloquio comprese nell’assistenza.
Attendiamo la sua ricevuta di pagamento, se ha pagato tramite bonifico, per perfezionare l’incarico.
Se ha pagato, invece, con PayPal appena il pagamento verrà
registrato dal nostro Settore Contabilità riceverà mail da uno dei
nostri Avvocati specializzati.
La mancata comunicazione a taluno dei condomini dell’avviso di convocazione
dell’assemblea condominiale rappresenta un vizio procedimentale che comporta
l’annullabilità della delibera condominiale. Unico soggetto legittimato a
domandare l’annullamento è il condomino pretermesso ex artt. 1441 e 1324 c.c.. Questo
è quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza n.
10071/2020, depositata il 28 maggio.
Il caso. Con ricorso ex art. 1137 c.c., gli attori convenivano
in giudizio il Condominio,
chiedendo che fosse dichiarata la nullità della delibera condominiale di riparto
delle spese per il rifacimento del lastrico solare per difetto
di convocazione dei proprietari dei magazzini situati al piano terra
della palazzina. Il Giudice di primo grado accoglieva l’opposizione dei
condomini.
La sentenza di primo grado veniva confermata in appello. La Corte d’Appello
distrettuale accertava l’omessa
convocazione dei proprietari dei magazzini, ai quali erano state
imputate le spese condominiali
derivanti dai lavori per il rifacimento del lastrico solare e osservava che la
delibera in questione, secondo l’orientamento espresso dalla giurisprudenza di
legittimità (Cass. 4806 del 7.3.2005), era annullabile e ravvisava l’interesse
all’impugnazione, nel termine di trenta giorni, da parte di altri condomini.
Avverso tale sentenza, il Condominio proponeva ricorso per cassazione
sostenendo che la Corte d’Appello distrettuale avrebbe errato nel ritenere
sussistente la legittimazione ad impugnare
dei condomini dissenzienti in relazione ad un asserito difetto di convocazione
di altri condomini, in quanto, trattandosi di ipotesi di annullabilità, la
legittimazione spetterebbe esclusivamente al condomino non convocato. Secondo
il Supremo Collegio “Il condomino regolarmente convocato non può impugnare la
delibera per difetto di convocazione di altro condomino, trattandosi di vizio
che inerisce all’altrui sfera giuridica, come conferma l’interpretazione
evolutiva fondata sull’art. 66 disp. att. c.c., comma 3, modificato dalla L. 11
dicembre 2012, n. 220, art. 20”. Altresì, una volta condiviso il principio,
espresso dalla Cass. Sez. U, Sentenza n. 4806 del 07/03/2005, secondo cui “la
mancata comunicazione a taluno dei condomini dell’avviso di convocazione
dell’assemblea condominiale, in quanto vizio procedimentale, comporta non la
nullità, ma l’annullabilità della delibera condominiale, è inevitabile
concludere che la legittimazione a domandare il relativo annullamento spetti,
ai sensi degli artt. 1441 e 1324 c.c., unicamente al singolo avente diritto
pretermesso”. Infine, osservava che “l’interesse
del condomino che faccia valere un vizio di annullabilità, e non di nullità, di
una deliberazione dell’assemblea, non può, infatti, ridursi al mero interesse
alla rimozione dell’atto, ovvero ad un’astratta pretesa di sua assoluta
conformità al modello legale, ma deve essere espressione di una sua posizione
qualificata, diretta ad eliminare la situazione di obiettiva incertezza che
quella delibera genera quanto all’esistenza dei diritti e degli obblighi da
essa derivanti: la delibera assembleare è annullabile sulla base del giudizio
riservato al soggetto privato portatore di quella particolare esigenza di
funzionalità dell’atto collegiale tutelata con la predisposta invalidità,
esigenza che si muove al di fuori del complessivo rapporto atto-ordinamento”.
Per tali motivi la Corte di Cassazione accoglieva il motivo di ricorso,
cassava la sentenza impugnata in relazione ai motivi accolti e rinviava, anche
per le spese del giudizio di legittimità, ad altra sezione della Corte
d’appello.
Avv. Anna Maria Cupolillo Staff Giuridico Avvocato Express
Entra in chat e con solo 15 euro in un click troverai l’avvocato specializzato e la soluzione!Problem-Click-Chat: Solution!ENTRA IN CHAT CON UN NOSTRO AVVOCATO
Gentile
utente, per la redazione di una lettera e/o diffida stragiudiziale e/o
atto a cura di uno dei nostri Avvocati specializzati il costo è pari ad
Euro 50,00 (cinquanta/00 cent.). IVA e CPA comprese
Se ha un conto PayPal basta cliccare su questo link:
Una volta registrato il pagamento (deve
inviarci distinta di versamento se ha pagato tramite bonifico) Avvocato
Express invierà mail in cui chiederá chiarimenti per redigere
l’assistenza scritta (lettera, diffida ecc.). Sempre tramite mail (entro e non oltre 3 ore dalla mail/registrazione del pagamento salvo particolare complessità )
l’utente riceverà la nota legale scritta in formato word da utilizzare
nel suo caso. L’utente potrà, poi, richiedere chiarimenti sino a tre
mail di colloquio comprese nell’assistenza.
Attendiamo la sua ricevuta di pagamento, se ha pagato tramite bonifico, per perfezionare l’incarico.
Se ha pagato, invece, con PayPal appena il pagamento verrà
registrato dal nostro Settore Contabilità riceverà mail da uno dei
nostri Avvocati specializzati.
E’ incostituzionale il divieto legislativo di scambiare oggetti tra
detenuti sottoposti al regime dell’art. 41-bis ord. pen. appartenenti al medesimo
gruppo di socialità. Questo è ciò che ha
stabilito la Corte Costituzionale,
sentenza n. 97/2020 depositata
il 22 maggio.
Il caso. La Corte di Cassazione, sezione prima penale, con due ordinanze di analogo
tenore, adottate in pari data e nella medesima composizione aveva sollevato, in
riferimento agli artt. 3 e 27 della Costituzione, questioni di legittimità
costituzionale dell’art. 41-bis, comma 2-quater, lettera f), della legge 26
luglio 1975, n. 354 (Norme sull’ordinamento penitenziario e sulla esecuzione
delle misure privative e limitative della libertà), “nella parte in cui prevede
che siano adottate tutte le necessarie misure di sicurezza volte a garantire
che sia assicurata la assoluta impossibilità di scambiare oggetti per i
detenuti in regime differenziato appartenenti al medesimo gruppo di socialità”.
Il Collegio rimettente riferiva che la vicenda sottoposta al vaglio di legittimità
nasceva dal reclamo al Magistrato di sorveglianza proposto da un detenuto
sottoposto al regime differenziato ex art. 41-bis ordin. penit., avverso
l’ordine di servizio con il quale la direzione dell’istituto penitenziario
aveva comunicato il divieto di scambiare oggetti di qualunque genere,
quand’anche realizzato tra detenuti appartenenti al medesimo gruppo di
socialità, a seguito delle innovazioni apportate al citato regime differenziato
dalla legge 15 luglio 2009, n. 94 (Disposizioni in materia di sicurezza
pubblica). Secondo il reclamante, lo scambio di oggetti, e in particolare di
generi alimentari “provenienti dai consueti canali (pacco famiglia, acquisti
effettuati attraverso il circuito interno dell’istituto penitenziario in base
al cd. mod. 72)”, non poteva mettere a rischio il perseguimento delle finalità
cui era preordinato il regime carcerario previsto dall’art. 41-bis ordin.
penit., considerato che i detenuti interessati allo scambio erano già stati
ammessi “a fruire in comune la cd. socialità”. Inoltre, esponeva il rimettente
che il Magistrato di sorveglianza aveva dichiarato inammissibile il reclamo
presentato ai sensi dell’art. 35-bis ordin. penit., conformemente a quanto
previsto dall’art. 4, comma l, della circolare del 2 ottobre 2017, n.
3676/6126, del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (d’ora innanzi:
DAP), non potendosi riconoscere la sussistenza di alcun diritto soggettivo
avente ad oggetto “il passaggio di generi alimentari ad altri ristretti”. Tale
provvedimento di inammissibilità era oggetto di reclamo, accolto, dinnanzi al
Tribunale di sorveglianza competente. Secondo il Collegio, il divieto di
scambio tra soggetti del medesimo gruppo di socialità non poteva essere
giustificabile in forza di “ragioni di sicurezza”, non potendosi rilevare
“alcuna congruità tra lo stesso e il fine perseguito dal regime differenziato,
costituito dalla necessità di recidere i collegamenti tra il detenuto e
l’associazione criminale di appartenenza”. Inoltre, poiché i detenuti
appartenenti al medesimo gruppo di socialità possono incontrarsi liberamente,
sarebbe dovuto escludersi che, attraverso il divieto di scambio di oggetti di
modico valore (e di generi alimentari), potesse essere “neutralizzato il
pericolo per l’ordine e la sicurezza costituito dal passaggio di comunicazioni
non consentite, potendo le stesse essere trasmesse oralmente”. Riferiva la
Corte di Cassazione rimettente che, sulla base di tali premesse, il Tribunale
di sorveglianza aveva disposto la disapplicazione dell’art. 4, comma l, della
circolare del DAP del 2 ottobre 2017 e dell’ordine di servizio della direzione
della casa di reclusione, oggetto dell’originaria impugnazione. Ricordava
inoltre la Corte come fosse stato ordinato alla stessa direzione di emettere un
diverso ordine di servizio, volto a consentire il passaggio di oggetti e di
generi alimentari tra i detenuti facenti parte del medesimo gruppo di socialità
cui il reclamante era assegnato.
Avverso questa ordinanza il Ministero della Giustizia proponeva ricorso per
cassazione sostenendo che l’interpretazione fornita dal Tribunale di
sorveglianza sarebbe stata “contraria all’inequivoco tenore letterale” della
disposizione censurata. Quest’ultima, “secondo quanto confermato dalla
giurisprudenza di legittimità”, non avrebbe consentito di superare il divieto
di scambio di oggetti anche tra detenuti appartenenti al medesimo gruppo di
socialità: secondo il ricorrente, la formulazione letterale della disposizione,
“chiarissima nello statuire che solo il divieto di comunicazione ammette deroga
all’interno del medesimo gruppo di socialità”, si sarebbe giustificata con la
considerazione che lo scambio di oggetti non sarebbe “così essenziale alla
socializzazione come il comunicare”, risultando quindi ragionevole il divieto
di procedervi nell’ambito del “bilanciamento tra l’interesse alla
socializzazione del detenuto e l’interesse (fondante il regime del 41-bis) ad
arginare flussi informativi tra detenuti in regime speciale”.
Si sollevavano questioni di legittimità costituzionale. La Corte
Costituzionale affermava che era risaputo che i gruppi di socialità, formati da un massimo di quattro detenuti,
avevano la finalità di conciliare due esigenze
potenzialmente contrapposte, ossia quella di evitare che i detenuti più
pericolosi potessero mantenere i collegamenti con i membri dell’organizzazione
criminale cui appartenevano e quella di garantire agli stessi occasioni
minimali di socialità. A tal proposito, la Consulta aveva rilevato che se il
divieto di comunicare e scambiare oggetti tra detenuti assegnati a gruppi di
socialità diversi era comprensibile, era tuttavia irragionevole estendere indiscriminatamente il divieto anche ai
componenti del medesimo gruppo. Infatti, aggiunge la Corte, i detenuti
appartenenti allo stesso gruppo di socialità, potendo già agevolmente
comunicare in svariate occasioni, non avevano necessità di ricorrere a forme
nascoste o criptiche di comunicazione, come ad esempio lo scambio di oggetti.
Pertanto, non accrescendo alcuna esigenza di sicurezza pubblica e impedendo
quella minima modalità di socializzazione prevista, secondo la Corte
Costituzionale, tale divieto diveniva irragionevole e inutilmente afflittivo,
oltre che in contrasto con gli artt. 3
e 27, comma 3, Cost..
Avv. Anna Maria Cupolillo Staff Giuridico Avvocato Express
Entra in chat e con solo 15 euro in un click troverai l’avvocato specializzato e la soluzione!Problem-Click-Chat: Solution!ENTRA IN CHAT CON UN NOSTRO AVVOCATO
Gentile
utente, per la redazione di una lettera e/o diffida stragiudiziale e/o
atto a cura di uno dei nostri Avvocati specializzati il costo è pari ad
Euro 50,00 (cinquanta/00 cent.). IVA e CPA comprese
Se ha un conto PayPal basta cliccare su questo link:
Una volta registrato il pagamento (deve
inviarci distinta di versamento se ha pagato tramite bonifico) Avvocato
Express invierà mail in cui chiederá chiarimenti per redigere
l’assistenza scritta (lettera, diffida ecc.). Sempre tramite mail (entro e non oltre 3 ore dalla mail/registrazione del pagamento salvo particolare complessità )
l’utente riceverà la nota legale scritta in formato word da utilizzare
nel suo caso. L’utente potrà, poi, richiedere chiarimenti sino a tre
mail di colloquio comprese nell’assistenza.
Attendiamo la sua ricevuta di pagamento, se ha pagato tramite bonifico, per perfezionare l’incarico.
Se ha pagato, invece, con PayPal appena il pagamento verrà
registrato dal nostro Settore Contabilità riceverà mail da uno dei
nostri Avvocati specializzati.
R. Non sussiste rapporto di pregiudizialità tra il processo penale avente ad oggetto i reati di falso e truffa ed il processo civile volto ad ottenere una pronuncia ex art. 2932 c.c.. Infatti, per rendere dipendente la decisione civile dalla definizione del giudizio penale, non basta che nei due processi rilevino gli stessi fatti, ma…
(Corte di Cassazione, sez. VI Civile – 3, ordinanza n. 9066/20; depositata il 18 maggio)
Entra in chat e con solo 15 euro in un click troverai l’avvocato specializzato e la soluzione!Problem-Click-Chat: Solution!ENTRA IN CHAT CON UN NOSTRO AVVOCATO
Gentile
utente, per la redazione di una lettera e/o diffida stragiudiziale e/o
atto a cura di uno dei nostri Avvocati specializzati il costo è pari ad
Euro 50,00 (cinquanta/00 cent.). IVA e CPA comprese
Se ha un conto PayPal basta cliccare su questo link:
Una volta registrato il pagamento (deve
inviarci distinta di versamento se ha pagato tramite bonifico) Avvocato
Express invierà mail in cui chiederá chiarimenti per redigere
l’assistenza scritta (lettera, diffida ecc.). Sempre tramite mail (entro e non oltre 3 ore dalla mail/registrazione del pagamento salvo particolare complessità )
l’utente riceverà la nota legale scritta in formato word da utilizzare
nel suo caso. L’utente potrà, poi, richiedere chiarimenti sino a tre
mail di colloquio comprese nell’assistenza.
Attendiamo la sua ricevuta di pagamento, se ha pagato tramite bonifico, per perfezionare l’incarico.
Se ha pagato, invece, con PayPal appena il pagamento verrà
registrato dal nostro Settore Contabilità riceverà mail da uno dei
nostri Avvocati specializzati.